GUERRA
La guerra è un evento sociale e politico generalmente di vaste dimensioni che consiste nel confronto armato fra due o più soggetti collettivi.
Si giunge alla guerra quando il contrasto di interessi economici, ideologici, strategici o di altra natura non riesce a trovare una soluzione, o quando almeno una delle parti avverte l'inesistenza di altri mezzi per il conseguimento dei propri obiettivi.
Il tema della guerra è stata analalizata da vari autori, fin dall'antichità come Omero, Virgilio, quest' ultimo si soffermò sul'eroismo di Enea nell'opera Eneide, descrivendo l'epocale scontro con Turno, riportiamo qui di seguito la narrazione dello scontro:
“La mischia si scioglie e finalmente i due eroi si trovano faccia a faccia per il duello.
Gli dei decidono di non intervenire ed anche Giunone è costretta a interrompere le sue trame.
Enea, scagliata una lancia contro Turno, vince facilmente lo scontro e ferisce il nemico: poi sguaina la spada affilata da entrambe le parti e sta per affondarla nel petto del vinto, ma si arresta.
Quando però vede il cinturone che il re dei Rutuli aveva strappato a Pallante dopo averlo ucciso, la pietà viene meno.
Enea affonda la spada nel petto di Turno, lasciandolo privo di ogni esequia funebre al suolo, e si riappacifica con gli Italici risparmiando dalla fine definitiva la città di Laurento; i Troiani possono così finalmente stabilirsi nel Lazio e trascorrere la loro esistenza nella nuova terra conquistata.”
Il poeta Mantovano oltre all'eroismo approfondisce la guerra civile nell'opera “Georgiche”, tale tema viene ripreso anche dagli artsti del 1900, infatti, le atrocità commesse durante la guerra civile spagnola impressionarono fortemente l'opinione pubblica mondiale, sia perché si trattava di una rivoluzione armata di un governo europeo, sia proprio per la violenza di essa.
Pablo Picasso prese a simbolo delle atrocità franchiste e dei loro alleati fascisti il bombardamento aereo di Guernica, cittadina basca, annientata nel 1937 dai reparti dell'aviazione nazista.
Le sue opere hanno spesso accompagnato il concetto dell’inizio dell'orrore della guerra nazista e in generale della guerra totale del Novecento, anche in ambito letterale italiano,infatti come disse G. Ungaretti: “ E' il mio cuore il paese pù straziato”, per questo poeta, che questo evento lo ha vissuto e combattutto, rivela la povertà dell'uomo, la sua fragilità e solitudine, ma anche la sua spontaneità e semplicità, che viene ritrovata nel dolore.
L'esistenza è un bene precario ma anche prezioso.
In guerra egli si è sottratto ad ogni vanità e orgoglio; nella distruzione e nella morte ha però riscoperto il bisogno di una vita pura, innocente, spontanea, primitiva.
Ha acquisito compassione per ogni soldato coinvolto nell'assurda logica della guerra: ha maturato, per questo, un profondo senso di fraterna solidarietà.
La sua visione esistenziale è dolorosa perch'egli pensa che l'uomo non abbia la possibilità di concretizzare le sue aspirazioni conoscitive e morali.
Ungaretti, la parola crudele e realistica come le immagini, permetterà di scoprire subito l’intenzione comunicativa dell’autore: l’orrore della guerra, la tremenda disumanità della morte, la rivolta istintiva contro questa esperienza, l’ansia e il desiderio di vita.
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